
Tra mare e miniere: Masua, la perla storica del Sulcis
Una spiaggia incantevole e un'ex miniera affacciata sul mare: Masua unisce natura e archeologia industriale in un paesaggio unico della Sardegna sud-occidentale
A pochi chilometri da Iglesias, nel cuore del Sulcis Iglesiente, la spiaggia di Masua rappresenta uno dei rari luoghi dove natura incontaminata e archeologia industriale convivono in perfetta armonia. Un tempo fiorente centro minerario, oggi è una rinomata località balneare che incanta con la sua sabbia finissima color ambra, il mare limpido dalle tonalità smeraldine e i fondali che scendono rapidamente, rendendola perfetta per gli amanti delle acque cristalline. A dominare l’orizzonte marino, in tutta la sua imponenza, si staglia il Pan di Zucchero, un faraglione calcareo che regala un panorama mozzafiato.
La vera anima storica di Masua, però, affonda le radici nel sottosuolo: la miniera di Porto Flavia, realizzata a metà del XIX secolo, è uno dei simboli più affascinanti della rivoluzione industriale in Sardegna. Costruita per facilitare il trasporto dei minerali, prima affidato a barche a vela verso Carloforte, divenne un punto nevralgico dell'economia locale, arrivando a impiegare fino a 700 operai. Ancora oggi si possono visitare le strutture dell'antico villaggio minerario, come l'ospedale, la scuola, la chiesa e gli alloggi destinati ai minatori, testimonianza viva di un passato segnato da fatica e progresso.
Nel 1882, il sito fu visitato da un giovane Gabriele D’Annunzio, incaricato di scrivere un reportage per Cronaca Bizantina. Il poeta descrisse con grande intensità le difficili condizioni di vita dei minatori, oppressi da turni estenuanti e scarsi mezzi, ma allo stesso tempo si lasciò conquistare dalla straordinaria bellezza del paesaggio: un connubio di roccia, mare e fatica umana che ancora oggi emoziona i visitatori.
Masua è dunque un luogo unico, dove la bellezza della natura si fonde con la memoria storica, offrendo un’esperienza immersiva tra relax, cultura e paesaggi spettacolari.